Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2680

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[p. 373 modifica] oggetti stranieri al genere umano; e queste passioni non lasciavano luogo all’odio o invidia o timore verso i loro simili, come appunto l’odio e il timore de’ persiani impediva o spegneva le dissensioni in Grecia, mentre quelli furono odiati e temuti. Quest’era una specie d’egoismo umano (come poi vi fu l’egoismo nazionale), il quale poteva pur sussistere insieme coll’individuale, stante le dette circostanze. Ma trovate o scavate le spelonche, per munirsi contro le fiere e gli elementi, trovate le armi ed arti difensive, fabbricate le città dove gli uomini in compagnia dimoravano al sicuro dagli assalti degli altri animali, mansuefatte alcune fiere, altre impedite di nuocere, tutte sottomesse, molte rese tributarie, scemato il timore e il danno degli elementi, la nazione umana, per cosí dire, quasi vincitrice de’ suoi nemici e guasta dalla prosperità, rivolse le proprie armi contro se stessa, e qui cominciano le storie delle diverse nazioni; e questa è l’epoca del secolo d’argento, secondo il mio modo di vedere; giacché l’aureo, al quale le storie non si stendono e che resta in balía della favola, fu quello precedente tale quale l’ho descritto (4 marzo 1823). [p. 374 modifica]


*   Plutarco nel principio degl’Insegnamenti civili, volgarizzamento citato di sopra, Opusc. 15, t. I, p. 403. Molto meno arieno ancora gli