Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2661

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[p. 360 modifica] e gli ateniesi d’essere αὐτόχθόνες, cioè terrae filii, perloché, stimandosi di diversa origine e natura dagli altri uomini, niente stimavano di dovere alle altre nazioni, benché riconoscessero leggi e diritti che obbligassero ciascuno individuo della propria nazione verso gli altri individui della medesima. E vedi quivi la nota 1a del Mai (22 dicembre 1822). Vedi p. 2665.


*   Et quamquam optatissimum est, perpetuo fortunam quam florentissimam permanere; illa tamen aequabilitas vitae non tantum habet sensum, (mallem sensus sec. casu, quod magis tullianum est) quantum cum ex saevis et perditis rebus ad meliorem statum fortuna revocatur. Cicero, ap. Ammian. Marcell., XV, 5 (23 dicembre, antivigilia di Natale, 1822).


*   E pensatamente io chiamai figura non tutto quello, che si diparte dalla prima formazion della [p. 361 modifica]lingua, ma dal piú ordinario modo de’ parlatori presenti. Imperocché ciò che fu figura in un tempo