Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2633

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*   Dalle suddette cose si può conoscere che l’immensa ricchezza della lingua greca non pregiudicava alla facilità di scriverla, e quindi non s’opponeva alla sua universalità, non essendo necessaria piú che tanta ricchezza (o usata o conosciuta e posseduta) non solo per iscrivere e parlar greco, ma eziandio per iscriverlo e parlarlo egregiamente; e bastando poche radici per questo; poiché restavano liberi i composti all’arbitrio dello scrittore, o quando anche non restassero liberi, infiniti composti e derivati portava seco ciascuna radice, onde lo scrittore pratico di poche radici veniva subito ad avere una lingua molto sufficiente a tutti i suoi bisogni. Il che scemava infinitamente la difficoltà che si prova nelle lingue, perché un vocabolario sufficientissimo