<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2620&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20151205204531</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2620&oldid=-20151205204531
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2620 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 339modifica] questo sia passata la cognizione e l’uso della detta scrittura di mano in mano a tutte le nazioni che scrivono alfabeticamente. Non è presumibile che un’invenzione ch’é un miracolo dello spirito umano (o forse ha la sua origine dal caso come il piú delle invenzioni strepitose), sia stata ripetuta da molti, cioè fatta di pianta da molti spiriti. E la storia conferma ciò ch’io dico. 1o, Le nazioni che non hanno o non hanno avuto commercio con alcun’altra o con alcun’altra letterata non hanno avuto o non hanno alfabeto. Cento altre nostre cognizioni mirabili si son trovate sussistenti presso questo o quel popolo nuovamente scoperto: l’alfabeto, primo mezzo di vera civilizzazione, non mai. Il Messico avea governo, politica, nobiltà, gerarchie, premi militari, anzi ordini cavallereschi rimuneratorii del merito, calendario, architettura, idraulica, cento belle arti manuali, navigazione, ec. ec. ed anche [p. 340modifica]storie e libri geroglifici, ma non alfabeto. La China ha inventato polvere, bussola, e fino la stampa; ha infiniti libri, ha prodotto un Confucio,