Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/262
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 261 | 263 | ► |
E certo Lord Byron non mi rese niente piú sensibile alla mia disperazione: piuttosto mi avrebbe fatto piú insensibile e marmoreo.
* L’uomo si disannoia per lo stesso sentimento vivo della noia universale e necessaria.
* Bisogna ricordarsi che l’invenzione della polvere contribuí non poco all’indebolimento delle generazioni: 1°, disavvezzando dal portare armatura, (vedi Montesquieu ch. 2, in proposito del gran vigore de’ soldati romani); 2°, rendendo l’atto della guerra non piú opera della forza individuale o generale, ma quasi intieramente dell’arte; certamente rendendo l’arte molto piú arbitra della guerra che non era stata per l’addietro ec.; 3°, sopprimendo o togliendo per conseguenza la necessità di quegli esercizi che o direttamente o indirettamente, come i giuochi atletici, servivano a render gli uomini vigorosi ed atti alla guerra.
* Lo spavento e il terrore, sebbene di un grado maggior del timore, contuttociò bene spesso sono molto meno vili, anzi talvolta non contengono nessuna viltà: e possono cadere anche negli uomini perfettamente coraggiosi, al contrario del timore. Per esempio, lo spavento che cagiona l’aspetto di una vita infelicissima o noiosissima e lunga, che ci aspetti ec. Lo spavento degli spiriti, cosí puerile esso e fondato in opinione cosí puerile, è stato, ed ancora è, comune ad uomini coraggiosissimi. Vedi la p. 531, e 535.