Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2520

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[p. 287 modifica] nuove, anzi vecchie nell’uso volgare del discorso, e quindi distruttive della novità ch’é l’uno de’ principali pregi della lingua poetica? Laonde oggi sono eleganti le poesie scritte nella pura lingua italiana e spesso anche in quella che una volta fu poco meno che trivialissima. Non per altro se non perché quanto piú sono italiane, tanto piú dette poesie ci riescono pellegrine.

Concludo che il barbarismo è distruttivo dell’eleganza, sí della prosa e sí massimamente della poesia (alla quale piú si richiede il pellegrino), non come pellegrino, né come semplicemente forestiero e contrario alla purità (ch’é un nome astratto e sempre [p. 288 modifica]variabile nella sua sostanza); ma, per lo contrario, come distruttivo del pellegrino e del nuovo, come volgare, come triviale, come quello che forma la parte piú moderna e quindi piú corrente e ordinaria della favella. E che la purità è necessaria e giovevole all’eleganza,