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[p. 342 modifica] che dopo alcun tempo è verisimile che non riconoscano affatto i propri figli, massime quegli animali che ogni anno ne producono piú d’uno. E cosí avverrebbe all’uomo se il figlio, arrivato all’età di provvedersi da se, si separasse dai genitori, e questi l’uno dall’altro, come fanno gli animali. Giacché la necessità del concubitu prohihere vago non prova nulla in favore della società, perché anche gli uccelli si fabbricano il talamo espressamente e convivono con legge di matrimonio, finché bisogna all’educazione sufficiente dei prodotti di quel tal matrimonio e nulla piú, e non per questo hanno società. Né la detta necessità riguardo all’uomo si estende piú oltre di questo naturalmente, ma artifizialmente e a posteriori, cioè posta la società, la quale necessita la perpetuità de’ matrimoni e la distinzione delle famiglie e delle possidenze (19 settembre 1820).


[p. 343 modifica]*   Una prova evidente e popolare, frequente nella vita e giornaliera, che il piccolo è considerato come grazioso, si è il vezzo dei diminutivi che si sogliono applicare alle persone o cose che si amano o si vogliono vezzeggiare, pregare, addolcire, descrivere come graziose ec. E cosí al contrario, volendo mettere in ridicolo qualche persona o cosa tutt’altro che graziosa, se le applica il diminutivo, perché la renda ridicola colla forza del contrasto. Quest’uso è cosí antico