Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2465
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 2464 | 2466 | ► |
e inutile nel modo di scrivere una stessa parola, anche appresso un medesimo scrittore, in un medesimo libro: sebbene io credo che la moderna ortografia spagnuola (rettificata e resa piú esatta, come tutte le altre, e come tutte le cose moderne) sia emendata in tutto o in parte di questi difetti e di queste inutilità. Similmente la ç, o zedilla, è un elemento inutile e produce confusione e varietà dannosa ec. ec. (6 giugno, dí del Corpus Domini, 1822).
* I greci θεῖος, gli spagnuoli tio, gl’italiani zio, esprimendo questi col Z, quelli col T, il suono del t aspirato, che né gli uni né gli altri hanno. Donde questa parola cosí necessaria e usuale e volgare in tutti i linguaggi e usualissima e volgarissima nello spagnuolo e nell’italiano, donde, dico, e per qual mezzo può esser passata dal greco a questi volgari moderni, se non per mezzo del volgare latino, non trovandosi nel latino scritto? L’avranno forse presa gli spagnuoli e gl’italiani dal greco moderno o da quello de’ bassi tempi (non si saprebbe con qual mezzo) e avrebbe potuto divenir usuale e volgarissima e scacciar la parola antica,