Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2459

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[p. 253 modifica] segue la forma e la stampa di quella che i letterati hanno sotto gli occhi, troppo deboli ancora per essere originali e per immaginar da se e seguire e conoscer bene la natura particolare de’ loro propri suoni ec., le quali cose non son proprie se non di quello ch’é già o perfezionato o vicino alla perfezione. Nel nostro caso poi questa lingua letterata e di ortografia già regolatissima e costante, sopra la cui letteratura s’andavano formando le moderne, era anche immediatamente madre delle lingue moderne. E benché queste, massime la francese, avessero perduto molti de’ suoi suoni e sostituitone o aggiuntone molti altri, contuttociò la somiglianza fra la madre e le figlie era tanta e la loro derivazione da lei era cosí fresca, che, cominciando a scrivere e poi a coltivare queste lingue, non mai ancora scritte o coltivate, non si pensò di potersi servire d’altra ortografia che della latina. La quale ortografia [p. 254 modifica]ortografiagià esisteva e la nostra s’aveva da creare; ma nessuna cosa si crea in un momento, massime che tante altre ve n’erano da creare allo