Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2427

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[p. 233 modifica] bella una lingua che nella forma sia tutta o quasi tutta matematica e conforme alla grammatica universale. E cosí di nuovo si viene a concludere che la bellezza delle forme di una lingua (tanto delle forme in genere, quanto di ciascuna in particolare) non può non trovarsi in opposizione colla grammatica generale, né esser altro che una maggiore o minore violazione delle sue leggi.

La lingua francese si trova nel caso detto di sopra: poich’ella in quanto alla forma, esattamente [p. 234 modifica]parlando, non ha proprietà, vale a dir che non ha qualità sua propria, ma tutte le ha comuni con tutte le lingue e colla ragione universale della favella. Il che quanto noccia alla originalità, anzi l’escluda, e quanto per conseguenza favorisca la mediocrità, anzi la richieda e la sforzi, resta chiaro per se stesso (Bossuet, scrittore non mediocre, ebbe bisogno di domare, come gli stessi francesi dicono, la sua lingua; e, come dico io, fu domato e forzato alla mediocrità dello stile dalla sua lingua. E cosí lo sono tutti quegli scrittori francesi