Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2428

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[p. 234 modifica] che hanno sortito un ingegno naturalmente superiore al mediocre. Né piú né meno di quello che la società e lo spirito della nazion francese sforzi alla mediocrità in ogni genere di cose gli uomini i piú elevati della nazione e gli spiriti piú superiori all’ordinario. Essendo la mediocrità non solo un pregio, ma una legge in quella nazione, dove il supremo dovere dell’uomo civile è quello d’esser come gli altri).

Dalle dette considerazioni segue che la lingua francese, non avendo nessuna o quasi nessuna proprietà, e quindi ripugnando alla vera e decisa originalità dello stile (ben diversa da quelle minime differenze dell’ordinario, che i francesi esaltano come somme originalità), non può aver lingua poetica; e cosí è nel fatto.


     Segue ancora, che, non avendo niente di proprio, ma tutto comune a tutte le lingue e tutto proprio del discorso umano in quanto discorso umano, dev’essere accomodata sopra tutte alla universalità: e cosí è realmente (7 maggio 1822).