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[p. 336 modifica] [p. 337 modifica]alle colonie la Francia ha sempre o quasi sempre ceduto all’Inghilterra, alla Spagna, e fino al Portogallo, come nel commercio. Neanche la letteratura è cagione principale della universalità di una lingua. La letteratura italiana primeggiò lungo tempo in Europa, ed era conosciuta e studiata per tutto, anche dalle dame, come in Francia da Mad. di Sévigné ec. senza che perciò la lingua italiana fosse mai universale. E se gl’italianismi guastavano la lingua francese al tempo delle Medici come ora i francesismi guastano l’italiano, questo va messo nella stessa categoria della corruzione che producono le colonie, le armate ec, corruzione facilissima e sensibilissima. Pochi soldati napoletani stanziati nella mia patria al mio tempo per uno o due anni aveano introdotto nel volgo parecchie parole ed espressioni del loro dialetto. Perché il volgo: 1°, era colpito da quella novità; 2°, si faceva un pregio o un capriccio d’imitare quei forestieri ec. La letteratura, lingua e costumi spagnuoli si divulgarono molto, quando la Spagna acquistò una certa preponderanza in Europa e massime in Italia, dove restano ancora alcune parole derivate credo allora dallo spagnuolo; ma l’influenza loro finí con quella della nazione. Laonde, sebbene la letteratura greca, massime al tempo di Cicerone, cioè