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[p. 331 modifica] del sesso, è cosa troppo evidente, quando anche l’amore non ci prenda nessuna parte. Per esempio, ci sono molte sventure reali e tuttavia ridicole, delle quali vedrete sempre ridere molto piú quella parte degli spettatori che è dello stesso sesso col paziente, di quello che faccia o sia disposta o inclinata a fare l’altra parte, massimamente se questa è composta di donne, perché l’uomo, com’é piú profondo nei suoi sentimenti, cosí è molto piú duro e brutale nelle sue insensibilità e irriflessioni. E questo, tanto nel caso della bellezza, quanto della bruttezza o mediocrità del paziente. Del resto è cosí vero che le piccole sventure dei non belli non ci commuovono quasi affatto, che bene spesso siamo inclinati a riderne.


*   Come la debolezza è un grande eccitamento alla compassione, anche rispetto ai non belli, cosí non è forse cosa tanto contraria alla compassione, quanto il veder l’impazienza del male, la malignità dello spirito pronto a schernire lo stesso o altro male o difetto in altrui, il cattivo umore, la collera di chi soffre. E pochissima o nessuna compassione può sperare chi non ha sortito dalla