Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2330

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[p. 173 modifica] greci. Vedi p. 2143 segg., 2307-8 ed altri miei passi su questo punto di antichità. E quante altre simili osservazioni si potrebbono fare sulle antichissime parole, proprietà, ortografie ec. delle due lingue: osservazioni le quali mostrerebbero che quello che comunemente crediamo venuto dalla Grecia nel Lazio, o è tutto al rovescio o vien da origine comune; e che quelle differenze che in tali cose s’incontrano fra il greco e il latino, e che da noi sono attribuite a corruzione sofferta da quelle parole ec. passando nel Lazio, si debbono invece attribuire a corruzione sofferta in Grecia; e nel Lazio conservano la loro forma antichissima, e non differiscono dalla greca, se non perché questa s’é allontanata essa stessa dal primitivo assai piú della latina (5 gennaio 1822). Vedi p. 2351, fine e 2384.


*   Alla p. 1153. Tali versi de’ comici, giambici ec., erano quasi ritmici, cioè regolati e misurati piuttosto sul numero delle sillabe e la disposizione degli accenti (poco anche osservata) che sul valore e quantità di ciascuna sillaba. Dunque vuol dire che, secondo il [p. 174 modifica]ritmo, tali vocali doppie si dovevano pronunziare piuttosto come monosillabe che dissillabe