Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2384

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[p. 207 modifica] sua perfezione. Lo scopo di essa e dell’essenza del cristianesimo si è il fare che l’esistenza non s’impieghi, non serva ad altro che a premunirsi contro l’esistenza: e secondo essa il migliore, anzi l’unico vero e perfetto impiego dell’esistenza si è l’annullarla quanto è possibile all’ente; e non solo l’esistenza non dev’essere il primo scopo dell’esistenza nell’uomo, come lo è in tutte le altre cose o create o anche possibili, ma anzi il detto scopo dev’essere la nonesistenza. Assolutamente nell’idea caratteristica [p. 208 modifica]del cristianesimo l’esistenza ripugna e contraddice per sua natura a se stessa (2 febbraio, dí della Purificazione di Maria Santissima, 1822).


*    Alla p. 2330. Altra prova. I nomi delle cose che sogliono esser denominate prima d’ogni altra in qualsivoglia lingua, nel latino, se bene osserverete, sono o monosillabi o tali che facilmente se ne scuopre una radice di non piú che una sillaba. Segno evidente di conservata antichità, e questa remotissima e primitiva. Non cosí, o non sí spesso in greco, dove sovente i detti nomi non sono monosillabi, né se ne può trarre una