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[p. 326 modifica] che il gusto e il tatto già formato: ma il mio giudizio si ristringeva cosí alle cose esterne e nelle interne a una congettura dell’effetto che l’opera potesse produrre in altrui. E l’opera non mi restava per conseguenza in grande ammirazione. E noterò ancora che alle volte un’altra persona che si trovava in circostanza da esser commosso mi diceva mari e monti di quel libro, ch’egli leggeva nel medesimo tempo. Questa considerazione deve servire: 1°, a spiegare la diversità dei giudizi in persone ugualmente capaci, diversità che s’attribuisce sempre a tutt’altro; 2°, a non fidarsi troppo dei giudizi anche dei piú competenti e di se stesso ed introdurre un pirronismo necessario anche in questa parte. Il pubblico e il tempo non vanno soggetti nei loro giudizi a questo inconveniente (25 agosto 1820).


[p. 327 modifica]*   Torno, tornio, tornire, torno torno, intorno, attorno derivano dal greco τορνόω, τορνεύω, τόρνος ec. da τερέω; onde anche in latino tornus, tornare ec. (26 agosto 1820).


*   Uomo o uccello o quadrupede ucciso in campagna dalla grandine. Vedi p. 85.


*   Il volume delle frutta de’ nostri paesi va, non esattamente, ma in genere, appresso a poco in ragione inversa della grandezza delle piante fruttifere. Piccoli arboscelli producono la zucca, il cocomero (uno in quest’anno se n’é veduto