Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2219
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L’uomo in tali pensieri ammira, anzi stupisce di se stesso, riguardandosi (o proccurando di riguardarsi, con fare anche forza alla sua ragione e imponendole espressamente silenzio, nella sua, coll’immaginazione) come per assolutamente straordinario, straordinario o come costante in sí gran calamità, o semplicemente come capace di tanta sventura, di tanto dolore e tanto straordinariamente oppresso dal destino; o come abbastanza forte da potere pur vedere chiaramente, pienamente, vivamente e sentire profondamente tutta quanta la sua disgrazia.
E questo è ciò che ci proccura il detto piacere, il quale non è insomma che una pura straordinaria soddisfazione dell’amor proprio. E questa soddisfazione dove la prova egli l’amor proprio? nell’estrema e piena disperazione. E donde gli viene, in che si fonda, che soggetto ha? l’eccesso, l’irremediabilità del proprio male.
La disperazione è molto ma molto piú piacevole della noia. La natura ha