Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2210

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[p. 108 modifica] rendere imperturbabile l’uomo di gran sentimento, non vi sono ancora assuefatti, sono sempre aperti all’afflizione, al dolore, sempre sensibili al male, sempre egualmente teneri e molli (sebbene quegli ch’era assai piú molle sia già del tutto indurato), e restano bene spesso tali per tutta la vita, tanto capaci di soffrire nella decrepitezza, quanto appresso a poco nella prima giovanezza; anzi di piú, perché meno distratti nelle loro sensazioni e meno aiutati dalla forza naturale. Laddove all’uomo di sentimento lo stesso esser poco capace di distrazione, lo stesso attender vivamente alle sensazioni, facilita l’assuefazione e l’acquisto della insensibilità e incapacità di piú attendervi (1 dicembre 1821).


*    Se la lingua greca nel risorgimento delle lettere avesse prevaluto alla latina, quanto all’uso de’ dotti, alle cose diplomatiche ec., ella sarebbe