Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2175

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[p. 90 modifica] natura poetica dei popoli meridionali, da quella degli scrittori che la formarono, dall’energia e vivacità degl’istituti politici e dei costumi e dei tempi romani. La poca libertà della medesima lingua venne dall’uso sociale che la strinse, l’uniformò, la prescrisse e determinò quella tale strada, quel tal carattere e non altro. La lingua greca, sebbene in mano di popoli vivacissimi per clima, carattere, politica, costumi, opinioni ec., nondimeno inclinò piú a far uso dello stile semplice che dell’ardito, e ciò per la natura dei tempi candidi ne’ quali essa principalmente fiorí e fu applicata alla letteratura. Ma dai soli scrittori dipendeva il farla ardita piú della latina e in qualunque genere, come fecero infatti ogni volta che vollero. Laddove non dipendeva [p. 91 modifica]dagli scrittori latini, dopo che la lingua fu formata, il ridurla al semplice, al candido, al piano, al riposato della