[p. 90 modifica] e poetica quanto la latina (come lo fu bene spesso), non solo piú della latina (come pur lo fu), ma in tutti i possibili modi, laddove la latina non poteva esserlo se non dentro un determinato modo, genere, gusto, indole di ardiri. La libertà di una lingua si misura dalla sua maggiore o minore adattabilità a’ diversi stili, dalla maggiore o minore quasi quantità di caratteri ch’essa contiene in se stessa o a’ quali dà luogo ec. Ma ch’ella sia di un tal carattere ardito, ch’ella [possegga] per proprietà un certo tal genere di ardire, ciò non prova ch’ella sia libera. Ci può dunque essere una lingua serva ed ardita, come una lingua timida e serva (tale è la francese), una lingua libera e non ardita, come una lingua ardita e libera. Bensí, da che una lingua è libera, non dipende che dallo scrittore ec. il renderla ardita. L’ardire dello spirito proprio della lingua latina formata e letterata venne dalla