Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2116

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[p. 60 modifica] alle naturali o di qualità naturali corrotte, ripugnanti fra loro, solo in quanto corrotte. Insomma, laddove essi vedevano un’immensa imperfezione nel sistema e nell’ordine primitivo dell’uomo, io la vedo in questo sistema, in quanto e perché s’è allontanato dal primitivo; e laddove essi venivano a porre l’uomo quasi fuori della natura, dove tutto è sí perfetto nel suo genere, io ve lo ripongo e dico ch’egli n’è fuori solamente perché ha abbandonato il suo essere primitivo ec. ec.

Ognun vede come quella opinione sia assurda e questa verissima e necessaria, mentre però tutte due derivano da una medesima osservazione di fatto, posta la quale a me pare impossibile il dedurne conseguenze diverse dalle mie e molto piú il dedurne delle contrarie.

Del resto, gli antichi e la massima parte de’ moderni (com’era naturalissimo) non hanno mai ben distinto quello ch’è ragione da quello ch’è natura, quello ch’è primitivo dal puramente acquisito, quelle qualità o disposizioni