[p. 48 modifica] lingua, pare che non sia soggetta a corruzione veruna che venga da gusto ec. ec. straniero (e tal è pure il caso della loro letteratura, costumi ec.). Cosí è infatti per una parte, ma per l’altra 1°, ogni volta che per qualche possibilissima circostanza politica o qualunque, ella fosse forzata ad adattarsi o transigere con qualche cosa o qualità straniera, contraddicendo ciò dirittamente alla sua natura, tutto l’intero edifizio della lingua francese rovinerebbe, ed essa lingua non sarebbe piú francese. 2°, ho mostrato altrove com’ella sia soggetta ad una corruzione inevitabile che nascerà, anzi si va senza interruzione formando nello stesso seno di lei, e della sua nazione; perché questa come tutte le cose umane, ma essa soprattutto, è variabilissima, laddove la lingua francese è invariabile. Ed è certo che la lingua francese piú che dallo straniero, dee temer la corruzione dal nazionale, qual fu quella dell’italiano