<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2024&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127161437</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2024&oldid=-20141127161437
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2024 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 13modifica] quelli che non hanno oggi alcun significato distintamente continuativo o che s’usano indifferentemente come i positivi da cui derivano o restano in luogo di questi già estinti, potranno credersi introdotti nelle nostre lingue ne’ bassi tempi o ne’bassi tempi trasportati dal significato continuativo al positivo o a qualunque altro, o sostituiti interamente ai positivi loro. Quelli però (e son parecchi) che hanno nelle stesse nostre lingue un [p. 14modifica]evidente significato continuativo (esistano ancora in esse e non esistano i loro positivi), e tuttavia non si trovano negli scrittori della buona latinità, difficilmente m’indurrò a credere che sieno di bassa epoca e che non ci siano dirittamente pervenuti mediante l’antico volgare latino, padre delle nostre lingue e conservatore ostinato delle antiche proprietà della favella. Giacché non è verisimile