Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2002
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Giacché la lingua non può non esser quello che è la nazione che la parla.
Dalle dette ragioni però séguita che lo stato, i costumi, lo spirito della nazione francese, deve rapidissimamente e senza interruzione e universalmente venirsi cambiando, ed esser soggetto a molto maggiori e piú spessi, anzi continui, cambiamenti, che non sono le altre nazioni. E tanto piú quanto piú s’avanzerà, e quanto piú corre il tempo, giacché la velocità dello spirito umano, menoma ne’ suoi principii, e poco diversa dallo stato di quiete, si accresce in proporzione degli spazi e de’ suoi stessi progressi ec. come la gravità accelerata.
Lo stesso dunque deve infallibilmente accadere alla lingua francese. Essa dovrà essere istabilissima, cambiare spessissimo non solo nelle parti, ma nell’indole, perché ciò che oggi è moderno diverrà presto antico per la nazione francese, siccome già per lei