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(2002-2003-2004) | pensieri | 3 |
venirsi cambiando, ed esser soggetto a molto maggiori e piú spessi, anzi continui, cambiamenti, che non sono le altre nazioni. E tanto piú quanto piú s’avanzerà, e quanto piú corre il tempo, giacché la velocità dello spirito umano, menoma ne’ suoi principii, e poco diversa dallo stato di quiete, si accresce in proporzione degli spazi e de’ suoi stessi progressi ec. come la gravità accelerata.
Lo stesso dunque deve infallibilmente accadere alla lingua francese. Essa dovrà essere istabilissima, cambiare spessissimo non solo nelle parti, ma nell’indole, perché ciò che oggi è moderno diverrà presto antico per la nazione francese, siccome già per lei (2003) non è piú moderno ciò che fu al tempo di Luigi XIV, quando la sua presente lingua fu stabilita. La sua lingua avrà sempre bisogno di nuove riforme somiglianti a quella d’allora. Essa è dunque fra tutte le moderne e antiche, la piú suscettibile, anzi soggetta inevitabilmente alla corruzione, e alla piú pronta corruzione, perché lo spirito e i costumi e le opinioni di coloro che la parlano, sono le piú soggette a mutazioni, ed alle mutazioni e rinnovazioni le piú frequenti. Né avranno i francesi come porre argine alla corruzione della lingua loro ricorrendo allo studio degli antichi, perché non potranno mai scrivere come gli antichi, ma solo ed appunto come i moderni; e non potranno imitare in nessuna cosa i passati, essi che per esser sempre uniformi tra loro, come l’estrema società gli sforza, non (2004) potranno imitar mai, e non imitano se non i presenti; consistendo il sommo e necessario pregio di un francese nell’essere perfettamente simile a questi in ogni cosa.
Le stesse ragioni pertanto che gli allontanarono dagli antichi al tempo della riforma gli allontaneranno, massime nella lingua, da’ loro classici, quando saranno abbastanza antichi, siccome già ne gli allontanano visibilmente (27 ottobre 1821).