Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1940

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[p. 453 modifica] ciascun giovane dall’ordine generale e dalla natura de’ suoi coetanei (18 ottobre 1821).


*    Quanto influisca l’opinione, la prevenzione, la ricordanza, l’assuefazione ec. sul gusto o disgusto che producono negl’individui i sapori, o considerati come semplici o in composizione, è cosa giornalmente osservabile e osservata (18 ottobre 1821).


*    Ho detto che un color piacevole malamente si chiama bello, come non si ponno chiamar belli i sapori che piacciono. Osservo ed aggiungo che la categoria del bello spetta piú a’ sapori che ai colori. I sapori hanno armonia, cioè convenienza, la quale, se non si chiama bellezza, ciò non deriva che dal costume. Un sapore ch’é buono o cattivo isolato, diviene il contrario in tale o tal composizione. I sapori sono per lo piú composti, e non piacciono né disgustano se non per l’armonia o disarmonia che hanno tra loro in ciascuna composizione. Della quale armonia o disarmonia giudica l’assuefazione e tutte quelle qualità