Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1904

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[p. 433 modifica] sempre piú o meno gli altri da se stesso; che per quanto sia filosofo e pratico del mondo, e quasi anche dimentico di se stesso, sempre ricade lí; che il vizioso non crede alla virtú, né il virtuoso al vizio; che secondo le mutazioni a cui soggiace il carattere di ciascun individuo si diversifica il giudizio e il concetto abituale ch’egli forma degli altri ec.

Come ho detto che la malvagità fa effetto nel virtuoso in ordine alla grazia, cosí pur si può e dee dire della virtú rispetto al malvagio o vizioso ec. ec. ec (12 ottobre 1821).


*    Quanta parte dell’effetto singolare che produce la bellezza umana sull’uomo, massime quella della fisonomia, dipenda e nasca dalla sua significazione, si può vedere ne’ fanciulli, i quali, quantunque bellissimi, non producono grand’effetto nello spettatore, né gli destano odio o avversione piú che superficiale, quantunque bruttissimi. Ciò, sebbene