<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1897&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127145555</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1897&oldid=-20141127145555
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1897 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 429modifica] la perfezione e l’indole di una lingua. Ora la lingua francese, formata ne’ tempi che per noi sono moderni, contiene in se stessa i principii di corruzione ed alterazione che ho notati di sopra; perocch’ella, secondo la natura di tali tempi, è sottoposta nella sua forma alla servitú della ragione. Laddove la lingua italiana, formata in tempi che per noi sono antichi e secondo [p. 430modifica]l’indole di detti tempi, dotata essenzialmente della libertà della natura, capace d’indeterminata moltiplicità di forme, di stili, e quasi di lingue, non può mai corrompersi, purché s’abbia l’occhio a conservarle appunto queste qualità, senza le quali non può stare la sua vera indole primitiva; onde, sebbene d’indole antica, ella, anzi perciò appunto ch’è d’indole antica, è e sarà sempre capace di tutto ciò che è o sarà per esser moderno; temperando sempre i suoi diversissimi stili secondo la natura degli argomenti.