<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1872&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127144613</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1872&oldid=-20141127144613
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1872 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 415modifica] quelle tali cadenze ec. e come sconvenienti le diverse o contrarie ec., osservate. Le nuove armonie o melodie (che già si tengono per rarissime) ordinariamente, anzi sempre, s’elle sono affatto, cioè veramente nuove, a prima vista paiono discordanze, quantunque sieno secondo le regole del contrappunto, per lo che ben tosto appresso ne conosciamo e sentiamo la convenienza, cioè non per altro se non perch’elle sono e ben presto le ritroviamo conformi alla nostra assuefazione generale intorno all’armonia e melodia, cioè alle convenienze de’ tuoni quantunque elle non sieno conformi alle nostre assuefazioni particolari. E quanto piú la detta assuefazione generale è meno estesa o meno radicata e sensibile e immedesimata coll’uditore, tanto piú vivo è il sentimento di discordanza e disarmonia che questi prova a prima giunta; e tanto eziandio piú [p. 416modifica]durevole, di maniera ch’egli le giudicherebbe discordanze definitivamente, se l’opinione e la prevenzione che quelle sieno