416 |
pensieri |
(1872-1873-1874) |
durevole, di maniera ch’egli le giudicherebbe discordanze definitivamente, se l’opinione e la prevenzione che quelle sieno (1873) poi veramente armonie o melodie non glielo impedisse. Tale è il caso del volgo, della gente rozza o non assuefatta a udir musiche, e proporzionatamente, degli uomini non intendenti di quest’arte. I quali tutti in udir tali nuove armonie sono dilettati da’ soli suoni e dalle altre cause di diletto che altrove ho spiegato, ma non già dall’armonia o melodia in quanto armonia e melodia, perocch’essi non la ravvisano. E però piacciono soprattutto, o piú universalmente, le melodie chiamate popolari, cioè conformi particolarmente o generalmente alle assuefazioni particolari o all’assuefazione generale del comune degli uditori in fatto di melodie ec. Le armonie o melodie affatto nuove ordinariamente non piacciono che agl’intendenti, i quali sentono la difficoltà e le raffrontano colle regole ch’essi conoscono ec. E questi medesimi provano a primissima giunta un senso di discordanza, che però presto svanisce, e ch’essi immediatamente ravvisano per illusorio; ma si può dir che ogni assoluta novità in fatto di musica contiene e quasi consiste in un’apparenza (1874) di stuonazione. Altre armonie e melodie che non inchiudono quest’apparenza, o non molto viva, e contuttociò si considerano come nuove, non sono nuove, se non in quanto ad una non usitata combinazione delle diverse parti di quelle convenienze musicali che l’assuefazione generale o particolare ci fa riguardar come convenienze. E queste combinazioni quanto meno si accostano a quello che di sopra ho spiegato per popolare, tanto piú piacciono agl’intendenti e meno al popolo, e tanto meno hanno di significazione, parlando però in genere. Di questa natura è una grandissima parte delle giornaliere novità in fatto di musica e delle nuove composizioni musicali.