Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1871

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[p. 415 modifica] perfettamente istruito, e che scrivendo cade in mille difetti, non vi cade se non perch’egli eccettua. L’abito di eccettuare è quello che massimamente nuoce ad ogni sorta di discipline, di ammaestramenti, di cognizioni ec; quello che bisogna sopra tutto vincere; quello che rende necessario l’esercizio e l’esperienza in tutto ciò che deesi applicare alla pratica ed eseguire; la qual esperienza non fa quasi altro che persuadervi palpabilmente che bisogna applicare il generale al particolare e non fare eccezioni (8 ottobre 1821).


*   Come quel diletto e quel bello della musica, che non si può ridurre né alla significazione né a’ puri effetti del suono isolato dall’armonia e melodia né alle altre cagioni che altrove ho specificate, derivi unicamente dall’abitudine nostra generale intorno alle armonie, la quale ci fa considerare come convenienti fra loro quei tali suoni o tuoni, quelle tali gradazioni, quei tali passaggi,