<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1821&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127135559</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1821&oldid=-20141127135559
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1821 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 386modifica] questo non intendo. Che cosa è una facoltà? in che consiste la sua esistenza? come è ella innata in chi non l’ha se l’assuefazione e le circostanze non gliela procurano? ec. Le disposizioni sono innate, ovvero si acquistano mediante lo sviluppo, cioè il rispettivo perfezionamento di quegli organi che le contengono come loro qualità, e come la carta contiene la disposizione ad essere scritta, a prender questa o quella forma. Ma si può egli perciò dire che la carta abbia per se stessa la facoltà di parlare alla mente di chi legge e che quegli che vi scrive sopra sviluppi in lei questa facoltà e non gliela dia? Ben ci può essere una carta che sia suscettibile di questa o quella forma, inchiostro ec. e di un altro no. E cosí negl’individui di una stessa specie variano, sono maggiori o minori, mancano ancora affatto delle disposizioni o [p. 387modifica]qualità che in altri individui si trovano. Questa è tutta la differenza innata o sviluppata de’ talenti umani,