[p. 384 modifica] sacrifizio (come ne fanno realmente sacrificando le inclinazioni naturali e contrarie), mentre provano verissima rabbia nel vederlo depresso e contrastato. Ma gl’irreligiosi, quando l’irreligione deriva in essi da sola fredda persuasione o dubbio, non odiano i religiosi, non farebbero nessun sacrifizio per l’irreligione ec. ec. Quindi è che gli odi per motivo d’opinione non sono mai reciprochi, se non quando in ambedue le parti l’opinione è un pregiudizio o ne ha l’aspetto. Non v’é dunque guerra tra il pregiudizio e la ragione, ma solo tra pregiudizi e pregiudizi, ovvero il pregiudizio solo è capace di combattere, non già la ragione. Le guerre, le nemicizie, gli odi di opinione sí frequenti negli antichi tempi, anzi fino agli ultimi giorni; guerre sí pubbliche che private, fra partiti, sètte, scuole, ordini, nazioni, individui; guerre per le quali l’antico era naturalmente deciso nemico di colui che aveva opinione diversa; non avevan luogo se non