Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1812

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[p. 381 modifica] poco felicemente, dal provenzale, e come con eguale e maggiore infelicità hanno fatto e fanno altri scrittori primitivi in quasi tutte le lingue; i russi dal francese, gli svedesi prima dal latino (che oltre l’esser morto è anche forestiere per loro) e poi, come oggi, dal francese ec. ec.

5o, Che la lingua italiana, sebbene mirabilmente ricca, dovette essa pure soggiacere primitivamente a questi bisogni, giacché la ricchezza vera e contante di una lingua non è mai anteriore alla sua piena formazione, cioè completa applicazione alla letteratura. E la nostra lingua allora fu per lungo tempo, cioè sino a tutto il cinquecento almeno, considerata prima da [p. 382 modifica]tutti, poi da molti come incapace dell’eleganza, della perfetta nobiltà ec., e quindi posposta lunghissimamente al latino nell’uso dello scrivere piú importante, ancorché già formata e stupendamente arricchita ed ornata ec. Vedi i diversi miei pensieri in tal proposito.


    Tutto ciò dimostra che la lingua francese, la quale ha dalla sua prima formazione rinunziato alle sue ricchezze antiche