<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1781&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127124350</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1781&oldid=-20141127124350
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1781 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 364modifica] questa sia piacevole), per lo straordinario ec., tutto indipendente dal bello. Senza la vivace mobilità e varietà de’ suoni, sia in ordine alla armonia sia alla melodia, [p. 365modifica]la musica produrrebbe e produce un effetto ben diverso. Un’armonia o melodia semplicissima, per bella ch’ella fosse, annoierebbe ben tosto e non produrrebbe quella svariata, moltiplice, rapida e rapidamente mutabile sensazione, che la musica produce e che l’animo non arriva ad abbracciare ec. Viceversa queste difficoltà, questi ornamenti, queste agilità, se mancano di espressione ec. ec., non sono piacevoli che agl’intendenti. La musica degli antichi era certo assai semplice, e non è dubbio ch’ella non producesse ben diverso effetto dalla nostra. Osserviamo bene, quando ascoltiamo una musica che ci colpisce, e vedremo quanta parte del suo effetto provenga dall’agilità ec. de’ tuoni, de’ passaggi ec., indipendentemente dall’armonia o melodia in quanto armonia o melodia.