<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1738&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141002154546</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1738&oldid=-20141002154546
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1738 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 340modifica] canocchiale che ha tanto influito sulla navigazione, sulla stessa filosofia metafisica e quindi sulla civilizzazione? Dal caso. E l’invenzione della polvere che ha mutato faccia alla guerra ed alle nazioni e tanto contribuito a geometrizzare lo spirito del tempo e distruggere le antiche illusioni, insieme col valore individuale ec. ec.? Dal caso. Chi sa che l’aereonautica non debba un giorno sommamente influire sullo stato degli uomini? E da che cosa ella deriva? Dal caso. E quelle scoperte, infinite di numero, sorprendenti di qualità, che furono necessarie per ridurre l’uomo in quel medesimo imperfetto stato in cui ce lo presenta la piú remota memoria che ci sia giunta delle nazioni; scoperte che hanno avuto bisogno di lunghissimi secoli, e per essere condotte a quella condizione ch’era necessaria per una società alquanto formata, e per essere poi perfezionate come lo sono oggidí; scoperte che oggi medesimo, dopo ch’elle son fatte da tanto tempo, dopo [p. 341modifica]ch’elle sono perfezionate, dopo che la nostra mente vi s’é tanto abituata,