[p. 338 modifica] Della prima non si diventa capaci se non coll’assuefazione (e quindi facoltà) di attendere. E perciò gli uomini riflessivi e generalmente gl’ingegni o grandi, o applicati, hanno ordinariamente buona memoria, e si distinguono assai dal comune degli uomini nella facoltà di ricordarsi anche delle minuzie, perché sono assuefatti ad attendere. Della seconda specie sono quelle attenzioni che derivano da forza e vivacità delle sensazioni, le quali colla loro impressione costringono l’anima ad un’attenzione in certo modo materiale. Perciò gli spiriti suscettibili e immaginosi, ancorché non abbiano grande ingegno, o almeno non abbiano l’assuefazione di molto attendere, cosa naturale in questi tali, sono sempre d’ottima memoria, perché tutto fa in loro proporzionatamente maggiore impressione che negli altri. (e questo è forse il piú ordinariamente tutto ciò che si considera per dono naturale di buona e squisita memoria. Vedete com’ella sia nulla per se stessa, e dipendente, anzi quasi