Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1704

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[p. 320 modifica] con una parola presa da lingua straniera, e la cui origine ed etimologia non si sapesse generalmente, o certo non si sentisse, ella, quando fosse ben intesa, desterebbe bensí l’idea della cosa, ma nessuna immagine, neppur quasi della stessa cosa, benché materiale. Cosí accade in tutte [p. 321 modifica]le parole derivate dal greco, delle quali abbondano le nostre lingue e massime le nostre nomenclature. Esse, quando siano usuali e quotidiane, come filosofo ec., possono appartenere alla classe che ho notata nel primo luogo, ma non mai a questa seconda. Esse e le altre simili, prese da qualsivoglia lingua e non proprie della nostra rispettiva, saranno sempre, come altrove ho detto, parole tecniche e di significato nudo ec. Similmente le parole moderne, che o si derivano da parole già stanziate nella nostra lingua ma d’etimologia pellegrina, o si derivano da parole anche proprie della lingua, essendo per lo piú, stante la natura del tempo, assai piú lontane dal materiale e sensibile che non sono le antiche e di un carattere piú spirituale, sono quindi ordinariamente termini e non parole, non destando verun’