<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1672&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141111172300</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1672&oldid=-20141111172300
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1672 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 301modifica] il giudizio e il modello della stessa natura parziale, sola norma del bello; il fanatismo e la smania di essere originali, qualità che bisogna bene avere ma non cercare gli ha precipitati in mille stravaganze: hanno errato, anche bene spesso in filosofia, ne’ principii e nella speculativa, non solo delle arti ec., ma anche della natura generale delle cose, dalla quale dipendono tutte le teorie di qualsivoglia genere. Il primo poema regolare venuto in luce in Europa, dopo il risorgimento, dice il Sismondi, è la Lusiade (pubblicata un anno avanti la Gerusalemme). Questo è detto abusivamente: per regolare, non si può intendere se non simile a’ poemi d’Omero e di Virgilio. Regolare non è assolutamente nessun poema. Tanto è regolare il Furioso, quanto il Goffredo. L’uno potrà dirsi esclusivamente epico, l’altro romanzesco. Ma in quanto poemi tutti due sono ugualmente regolari, e lo sono [p. 302modifica]e lo sarebbero parimente altri poemi di forme affatto diverse, purché si contenessero ne’ confini della natura. I generi ponno essere infiniti, e ciascun genere,