[p. 286 modifica] circostanze di educazione ec. Scorrete massimamente le campagne (giacché le città sviluppano sempre alquanto le facoltà mentali anche dei poveri) e ditemi, se potete, il tal contadino è un genio nascosto. E pur è certo che vi sono fra i contadini tante persone proprie a divenir genii, quante nelle altre classi in proporzione del numero rispettivo di ciascuna. E nessuna è piú numerosa di questa. Che cosa è dunque ciò che si dice, che il genio si fa giorno attraverso qualunque riparo, e vince qualunque ostacolo? Non esiste genio in natura, cioè non esiste (se non forse come una singolarità) nessuna persona le cui facoltà intellettuali sieno per se stesse strabocchevolmente maggiori delle altrui. Le circostanze e le assuefazioni col diversissimo sviluppo di facoltà non molto diverse, producono la differenza degl’ingegni; producono specialmente il genio, il quale appunto perché tanto s’innalza sull’ordinario (il che lo fa riguardare come certissima opera della natura), perciò appunto è figlio assoluto dell’assuefazione ec. (7 settembre 1821).