Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1629

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[p. 275 modifica] impressioni. Quanto piú l’uomo, in proporzione delle circostanze individuali, è avvezzo alle novità, tanto l’impressione delle novità è per lui meno forte e durevole; e finalmente gli farà maggiore impressione la monotonia ec. che la novità. E pur nessuno può essere avvezzo a una nuova impressione in particolare; ma l’uomo si avvezza alle nuove impressioni in generale ec. ec (4 settembre 1821).


*   Ho detto che dilatandosi le nazioni, le lingue si dividono. Ciò principalmente accade nel volgo, perché il volgo di un luogo poco o nessun commercio conserva con quello di un altro, benché nazionale. Le altre classi ve lo conservano o immediato o mediato, per la civiltà che gli unisce, le scritture ec. ec.: 1°, quanto piú una nazione è nazione e per ispirito e per istato politico; 2°, quanto piú il volgo è in commercio colle altre classi della stessa popolazione; 3°, colle altre popolazioni nazionali; 4°, quanto piú una nazione, ed in essa il volgo, è civile; 5°, quanto piú i costumi, i caratteri ec. sono per conseguenza conformi, sí nel volgo che nelle altre classi; tanto i dialetti vernacoli sono minori di numero e meno distinti di forma ec. Applicate queste osservazioni all’Italia, alla Francia, Inghilterra, Germania ec.

Cosí può ragionarsi anche delle nazioni