Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1628

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[p. 274 modifica] dell’essenza ed esistenza fra Lui e se come fra se e le altre creature. Anzi ella si sente piú simile, piú capace d’immaginare e penetrare nel modo in cui Dio esiste che in quello delle altre creature. Queste espressioni non son temerarie. La religione insegna che l’uomo è uno specchio della Divinità, quasi unus ex nobis (4 settembre 1821).


*    La disperazione, in quanto è mancanza o piuttosto languore e insensibilità di speranza, è un piacere per se, e perché l’uomo, non sentendo la speranza, appena sente la vita, e la sua anima è abbandonata a una specie di torpore, benché il corpo possa essere in grande attività, e spesso in tal circostanza lo sia. Tutto ciò risulta dalla mia teoria del piacere (4 settembre 1821).


*    Forza dell’assuefazione generale. Le impressioni de’ sensi sono sempre vivissime ne’ fanciulli. L’uomo [p. 275 modifica]ci si avvezza, ed elle perdono in forza e durata. Ma non si avvezza solamente ad una per una. Un’impressione tanto nuova per un uomo quanto la piú nuova che possa provare un fanciullo fa meno effetto in quello che in questo, perché quegli è avvezzo alle