Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1604

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[p. 259 modifica] presente idea del bello non è punto naturale, anzi l’opposto. E pur ci pare naturalissima, confondendo il naturale collo spontaneo, giacch’ella è spontanea, perchè [p. 260 modifica]derivata senza influenza della volontà dalle assuefazioni ec.

È probabile che, laddove oggi il fondamento o la condizione universale del bello è la delicatezza, per li primitivi lo fosse ciò che noi chiamiamo grossezza; perchè il nostro stato e quindi le nostre assuefazioni e idee sono giusto in questo punto diametralmente opposte alle primitive e naturali (e selvagge). Ma se anche la delicatezza entrava, o come straordinaria e quindi graziosa, o in qualunque altro modo, nell’idea primitiva del bello, ella era una delicatezza diversissima da quella che oggi si stima indispensabile alla bellezza. Ella era una delicatezza assai minore, e tale che a noi parrebbe poco lungi dal grossolano e anche grossezza. Siccome per lo contrario la delicatezza presente ai primitivi sarebbe paruta eccessiva, sconveniente e brutta. L’idea insomma della delicatezza poteva forse entrare nel bello primitivamente concepito (specialmente nell’uomo rispetto alla donna, della quale è propria per natura, e quindi conveniente, una delicatezza, ma solo rispettiva e proporzionata, e riguardo alla differente natura dell’uomo ec.), ma solo nel detto modo. E così ogni bellezza è relativa. E proporzionate differenze