<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1599&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20131205154532</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1599&oldid=-20131205154532
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1599 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 256modifica] del corpo, cioè insomma [p. 257modifica]di tutto l’uomo. Ora domando io: le malattie, la debolezza, l’impotenza, la fragilità e suscettibilità somma, sono elleno perfezioni del corpo umano e dell’uomo? Non è egli evidente che la natura ha voluto che noi fossimo ben sani e robusti? Tutto potrà mettersi in dubbio fuori che la natura abbia sempre mirato al ben essere materiale delle sue creature. Quest’é una verità che si sente senza bisogno di provarla. La natura ha posto mille ostacoli allo sviluppo della ragione ec., ma ha per tutti i versi favorito il pieno sviluppo delle facoltà corporali e il vigore del corpo ec. ec. Gli uomini hanno avuto bisogno di moltissimi secoli per arrivare a questo sviluppo della ragione; ma lo sviluppo del corpo umano è stato perfetto da principio ed è andato anzi deteriorando col progresso del tempo e della civiltà. La natura, o per disposizioni ingenite o per disposizioni accidentali ma inevitabili e ordinarie, ha negato alla maggior parte degl’intelletti la possibilità o di svilupparsi o di giungere in qualunque modo alla pretesa perfezione; ma a nessuno, se non per inconvenienti casuali e imprevedibili, ha negato la facoltà di