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(1599-1600) pensieri 257

somma di tutto l’uomo. Ora domando io: le malattie, la debolezza, l’impotenza, la fragilità e suscettibilità somma, sono elleno perfezioni del corpo umano e dell’uomo? Non è egli evidente che la natura ha voluto che noi fossimo ben sani e robusti? Tutto potrà mettersi in dubbio fuori che la natura abbia sempre mirato al ben essere materiale delle sue creature. Quest’é una verità che si sente senza bisogno di provarla. La natura ha posto mille ostacoli allo sviluppo della ragione ec., ma ha per tutti i versi favorito il pieno sviluppo delle facoltà corporali e il vigore del corpo ec. ec. Gli uomini hanno avuto bisogno di moltissimi secoli per arrivare a questo sviluppo della ragione; ma lo sviluppo del corpo umano è stato perfetto da principio ed è andato anzi deteriorando col progresso del tempo e della civiltà. La natura, o per disposizioni ingenite o per disposizioni accidentali ma inevitabili e ordinarie, ha negato alla maggior parte degl’intelletti la possibilità o di svilupparsi o di giungere in qualunque modo alla pretesa perfezione; ma a nessuno, se non per inconvenienti casuali e imprevedibili, ha negato la facoltà di  (1600) conseguire il ben essere del corpo; anzi questo, tolti i detti inconvenienti casuali e fuor d’ordine, si porta naturalmente con se nascendo. Egli è dunque evidente che la natura ha stabilita al corpo umano la perfezione del vigore ec. ec.; che il pieno ben essere e floridezza del corpo è perfezione, non mica accidentale, ma essenziale e propria dell’uomo e ordinata dalla natura, come in ordine a tutti gli altri esseri. Egli è anzi evidente che il corpo fu considerato dalla natura nell’uomo siccome negli altri viventi piú che l’animo, e per conseguenza che la sua perfezione è assolutamente voluta dalla natura; e per conseguenza non può essere perfezione dell’uomo quella che si oppone alla sopraddetta, giacché contrasta colla sua propria e naturale essenza e ripugna a una qualità non accidentale, ma


LEOPARDI. - Pensieri, III.