<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1587&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20131205155508</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1587&oldid=-20131205155508
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1587 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 249modifica] ha veduto il mondo da presso non lo conosce. I principi pertanto non conoscono mai gli uomini, perché non ne ponno mai pigliare esperienza, vedendo sempre il mondo sotto una forma ch’egli non ha. Lascio le adulazioni, le menzogne, le finzioni ec. de’ cortigiani; ma prescindendo da questo, il principe non ha cogli altri uomini se non tali relazioni, che essi non hanno con verun altro. Ora le relazioni ch’egli ha con gli uomini sono l’unico mezzo ch’egli ha di acquistarne esperienza. Dunque egli non può mai conoscer la vera natura di coloro a’ quali comanda e de’ quali deve regolar la vita. Io ho molto conosciuto una signora che, non essendo quasi mai uscita dal suo cerchio domestico, ed avvezza a esser sempre ubbidita, non aveva imparato mai a comandare, non aveva la menoma idea di quest’arte, nutriva in questo proposito mille opinioni assurde e ridicole, e se talvolta non era ubbidita perdeva la carta del navigare. Ell’era frattanto di molto spirito e talento, sufficientemente istruita e studiosamente [p. 250modifica]educata. Ella si figurava gli uomini affatto diversi da quel che sono: