Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1562

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[p. 233 modifica] verso la sognata perfezione del suo essere, tanto meno si trova in armonia colle cose quali elle sono, e gli conviene, raddoppiando proporzionatamente l’arte e vincendo sempre maggiori difficoltà, cambiar le [p. 234 modifica]cose e farle essere diversamente. Quanto piú l’uomo è perfetto, cioè in armonia col sistema delle cose esistenti e di se stesso, tanto piú gli è difficile e faticoso il vivere e l’esser felice. Che strana assurdità sarebbe questa nella natura? che strana contraddizione con tutte le altre anche menome parti del suo sistema?

Se dunque l’arte è necessaria oggi all’uomo e se la natura bruta gli è incompatibile, ciò vuol dire ch’egli non è qual dovrebbe, e che il suo vero stato di perfezione è il primitivo, come quello di tutte le altre cose. Lungi pertanto dall’esser questo un argomento contro il mio sistema, combatte fortemente per lui. (25 agosto, dí di S. Bartolomeo, 1821). Vedi p. 1699, capoverso 2.


*   Alla p. 1527. Similmente gli spagnuoli hanno perduto il latino furari, ma hanno un suo continuativo ignoto nella buona latinità, cioè hurtar (che anticamente dicevasi furtar),