<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1544&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141003154512</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1544&oldid=-20141003154512
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1544 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 222modifica] s’immaginano, né pensano in verun modo a quelle idee proprie che pur [p. 223modifica]hanno e di cui potrebbero far sí buon uso. Mancano pure dell’abito di saper convenientemente esprimere idee nuove o in nuova maniera, cioè di applicare per la prima volta la parola e l’espressione conveniente ad un’idea, di fabbricarle una veste adattata alla scrittura; e perciò, quando anche le concepiscano chiaramente, le lasciano da banda, non sapendo darle giorno, e disperando, anzi neppur desiderando di potere, e si rivolgono alle idee altrui che hanno già le loro vesti belle e fatte. Ché se essi talvolta si lasciano portare a volere esprimere le dette idee proprie, per la mancanza di abilità acquistata coll’esercizio lo fanno miserabilmente. Questo esercizio è tanto necessario, che io per l’una parte loderò moltissimo, per l’altra piglierò sempre buonissima speranza di un fanciullo o di un giovane, il quale, ponendosi a scrivere e comporre, vada sempre dietro alle idee proprie, e voglia a ogni costo esprimerle, siano pur frivole, com’é naturale nei principii della riflessione, e malamente espresse, com’é naturale ne’ principii dello scrivere e dell’applicare