<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1500&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20131128190421</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1500&oldid=-20131128190421
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1500 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 196modifica] diramazione e diversità delle lingue nate da una stessa [p. 197modifica]madre, massime da una madre già formata, cólta, ricca, letterata ec. Nata a poco a poco la sinonimia nella lingua madre, e quindi diffusa questa in diverse parti, non tutti i sinonimi passano a ciascuna lingua figlia, ma solamente alcuni a questa, altri a quella. E questa è pur una delle cagioni della maggior ricchezza e proprietà delle lingue antiche. Le lingue figlie di una madre già formata per lo piú sono meno ricche di lei. Il tempo dopo aver soppresso le differenze de’ significati (sia prima della diffusione e presso la nazione originariamente partecipe di quella lingua, sia molto piú dopo, e presso le nazioni che sempre corrottamente la ricevono e sempre mancante e povera, per la ignoranza e la difficoltà d’imparare una lingua nuova e l’impossibilità di ricevere e praticar tutta intera una tal lingua ricca ec. ec.), il tempo, dico, sopprime quindi naturalmente una buona parte de’ sinonimi, conservandone solo uno o due per significato, che, prevalendo a poco a poco nell’uso, fanno dimenticar gli altri ec. Cosí le lingue perdono