Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1475

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*   Confrontando le lingue spagnuola, francese e italiana, si trovano molte proprietà principalissime ed essenziali, che sono comuni a tutte tre. Or queste essendosi formate massime quanto al principale e fondamentale, l’una indipendentemente dall’altra, è necessario il dire che le dette proprietà derivino da un’origine comune, e questa non può esser che il latino, e s’elle non si trovano nel latino scritto, dunque vengono dal volgare. Né si può dir che derivino dal latino corrotto de’ bassi tempi, perchè, come ho detto, egli si corruppe diversamente e indipendentemente secondo i luoghi ec., e le lingue che nacquero dal latino nacquero separatamente e quasi in diverse parti. Quindi l’uso degli articoli e de’ segnacasi, uniformi appresso a poco anche materialmente nelle tre lingue; l’uso de’ verbi ausiliari pure uniformi, cioè essere e avere (eccetto che lo spagnolo non adopra essere), si debbono considerare come propri del volgare latino. Cosí l’uso del verbo finito colla particella che (franc. e spagn. que) in vece dell’infinito ec., del qual costume